
Agevolazioni per acquisto beni strumentali fotovoltaico mini-eolico cogenerazione
Partono le agevolazioni alle Pmi per l’acquisto di beni strumentali
Lo strumento introdotto con l’articolo 2 del Decreto legge “del Fare” n.69/2013, finalizzato a migliorare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese che intendono investire in beni strumentali (detto anche “Beni Strumentali” o “NuovaSabatini”), riguarda anche chi fa investimenti in impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, in impianti di cogenerazione e in micro-generatori. In particolare, l’acquisto di un impianto fotovoltaico funzionale allo svolgimento dell’attività d’impresa è considerata spesa ammissibile alle agevolazioni. Sono ammissibili anche gli impianti di cogenerazione, di mini-eolico (ma non quelli “infissi al suolo”) e micro-generatori non dotati di autonomia funzionale e reddituale. Per la cumulabilità degli incentivi con l’agevolazione “Beni Strumentali” si dovrà fare riferimento ai limiti previsti all’art. 26 D.lgs. 28 del 2011 e ai regolamenti di esenzione applicabili al settore specifico.
La misura prevede la costituzione presso la Cassa Depositi e Prestiti di un plafond di risorse (fino a un massimo di 2,5 miliardi di euro, eventualmente incrementabili con successivi provvedimenti fino a cinque miliardi) che le banche e gli intermediari finanziari, previa adesione a una o più apposite convenzioni tra il ministero dello Sviliuppo, l’Associazione Bancaria Italiana (Abi) e Cdp, potranno utilizzare per concedere alle Pmi, fino al 31 dicembre 2016, finanziamenti di importo compreso tra 20.000 e due milioni di euro.
Non solo. L’iniziativa prevede anche la concessione da parte del Mise di un contributo in favore delle Pmi che copre parte degli interessi a carico delle imprese sui finanziamenti bancari. Lo stanziamento complessivo è pari a 191,5 milioni di euro per gli anni 2014-2021. Infine, il Decreto del Fare dà la possibilità di beneficiare del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, fino alla misura massima prevista dalla vigente normativa (80% dell’ammontare del finanziamento), sul finanziamento bancario, con priorità di accesso.
Cosa deve fare un’impresa per sfruttare questa opportunità? Il governo in questa occasione ha promesso una procedura snella. Per un’impresa è infatti sufficiente presentare alla banca, tramite posta elettronica certificata, un’unica dichiarazione-domanda per la richiesta del finanziamento e per l’accesso al contributo ministeriale, attestando il possesso dei requisiti e l’aderenza degli investimenti alle previsioni di legge. Una volta che la banca ha adottato la delibera di finanziamento, il Mise procede a su a volta (“in tempi molto contenuti” si legge nella nota) alla concessione del contributo e a darne comunicazione all’impresa. L’erogazione del contributo è prevista al completamento dell’investimento autocertificato dall’impresa ed è effettuata in quote annuali secondo il piano di erogazioni riportato nel provvedimento di concessione.
Le imprese possono presentare le domande per la richiesta dei finanziamenti e dei contributi a partire dalle ore 9.00 del 31 marzo 2014. L’elenco delle banche e degli intermediari finanziari interessati ad aderire è disponibile nel sito dell’Abi. L’elenco è consultabile anche sul sito di Cdp. Ulteriori informazioni sono disponibili a questo indirizzo.
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